<< Introduzione
<< Capitolo 13: Cordova, Siviglia, Cadice, Granada, Ronda
Il viaggio di ritorno da Ronda a Granada ha segnato l’inizio dell’ultima parte del mio lungo viaggio, da quel momento ogni passo mi avrebbe portato più vicino a casa. Dopo aver passato la mattina a riposare all’ostello, ho preso il treno per Saragozza, dove sono arrivato dopo più di cinque ore e un cambio di nuovo ad Antequera-Santa Ana. A Saragozza la stazione è piuttosto lontana dal centro, e sulla via per l’ostello ho dovuto passare per alcune strade sterrate. A un certo punto ho sentito un rumore inquietantemente familiare e guardando la valigia ho visto che un’altra ruota era quasi sul punto di staccarsi, ma era ancora lì. Avevo ancora due ruote buone, dovevo solo stare attento a non perdere la terza, e fortunatamente la valigia non si è danneggiata più di così e sono riuscito a riportarla a casa in sicurezza.
Il giorno successivo ho iniziato la mia visita di Saragozza dall’Aljafería, una fortezza medievale islamica, ma era mattina presto e il castello era ancora chiuso, perciò ci sono solo passato davanti senza entrarci. Invece, sono andato verso il centro passando per lo storico mercato centrale, arrivando nella grande piazza principale della città. All’inizio della piazza si trova la peculiare Fuente de la Hispanidad, una fontana con la forma dell’America Latina. Il lato settentrionale della piazza è dominato dall’enorme Basilica di Nostra Signora del Pilar, un’imponente chiesa storica con ricche decorazioni sia all’interno che all’esterno. Affacciata sulla stessa piazza è anche La Seo, o Cattedrale del Salvatore, una delle chiese più splendidamente decorate che io abbia mai visto, con interni completamente ricoperti di sculture e ornamenti, che ospita anche un museo con degli arazzi. Nella stessa zona, ho visto lo storico Puente de Piedra sul fiume Ebro e la bellissima Chiesa di Santa Maria Maddalena.
Poi sono andato alla Plaza de los Sitios, occupata da un grande monumento, ma il Museo di Saragozza che volevo vedere lì era chiuso perché era lunedì. Sono passato per il teatro romano prima di andare a pranzare sulla popolare Calle de Alfonso I, un ampio viale dove ho preso delle empanadas, fagottini ripieni di carne. Dopo pranzo sono tornato nella piazza principale dove ho visitato La Lonja, una sala che ospitava un'esposizione d’arte, e infine mi sono fermato per godermi il bellissimo piazzale. La mia veloce visita a Saragozza era già finita, ma è stata comunque davvero gradevole.
Più tardi quel pomeriggio ho preso il treno per Barcellona. Era la mia terza volta in questa città e avevo già visto tutte le attrazioni principali, ma ho deciso di passarci un’intera giornata comunque visto che adoro Barcellona, è sicuramente una delle mie città preferite. Il motivo principale per la mia fermata è stato vedere un posto che non mai ero riuscito a visitare prima: il Tibidabo, un’alta collina che sovrasta Barcellona. Per arrivarci, ho dovuto uscire presto e camminare a lungo fino alla base della funicolare, passando davanti alla casa Bellesguard progettata da Antoni Gaudí. Dopo aver preso la funicolare, ero finalmente al Tibidabo.
Sulla cima del Tibidabo si trova un parco divertimenti e, ancora più in alto, il Temple Expiatori del Sagrat Cor, una chiesa magnificamente elaborata costruita nel ventesimo secolo. Ho visitato il tempio e sono andato sul punto più alto vicino alla scultura in cima alla chiesa per godere di una delle vedute più mozzafiato che io abbia mai visto. Sono stato lì sulla cima per un po', per apprezzare la vista a 360 gradi su Barcellona e la costa e le montagne circostanti. Questo momento idilliaco è stato un po’ rovinato quando ho ricevuto una telefonata dall’ostello. Appena ho risposto, l’addetta alla reception ha iniziato a dirmi, con un tono molto arrabbiato, che avevo mancato il check-out alle undici e che dovevo liberare la camera. Le ho fatto notare immediatamente che avevo prenotato due notti, e solo dopo un po' di discussione ha riconosciuto che avevo ragione e ha messo giù, senza neanche chiedere scusa. Comunque, la vista dalla cima del tempio era incredibile.
Sono sceso nuovamente a Barcellona con la funicolare e mi sono spostato verso il centro, passando per la peculiare Casa Vicens prima di arrivare al rinomato Passeig de Gràcia, uno dei viali più importanti della città. Questa, come tutto il centro della città, è una delle aree di Barcellona che ho visitato ampiamente in passato, perciò sono andato velocemente fino al Museo Egizio, che era molto più piccolo di quanto mi aspettassi. Poi ho attraversato la centrale Plaça de Catalunya, la più famosa piazza della città, e mi sono fermato a un ristorante hawaiano lì vicino. Nei giorni precedenti avevo pensato di provare questa cucina per la prima volta e sono riuscito a farlo lì, gustandomi un poke con pesce, frutta e verdura, e come dessert un haupia al cioccolato, un tradizionale dolce fatto con latte di cocco. Ho anche provato la kombucha, una bevanda a base di tè che ha avuto origine in Cina, e nel complesso è stato un pranzo buono e rinfrescante in una giornata molto calda.
Ho attraversato tutta la Rambla e ho continuato sulla Rambla de Mar per raggiungere il Port Vell, o Porto Vecchio, dove ho mangiato un gelato guardando il mare. Ho continuato a girare per quell’area, passando per il Mercat del Born, uno spazio espositivo e storico mercato, e camminando per il centro storico prima di tornare lentamente all’ostello che era piuttosto lontano da lì, vicino alla stazione di Sants.
Dopo più di due settimane, questa è stata la mia ultima giornata in Spagna, dato che avrei lasciato il paese la mattina successiva. Vedere il Tibidabo è stato un mio obiettivo per anni e sono stato davvero contento di poterci finalmente andare, è stato tra i miei posti preferiti dell’intero viaggio. Visitare Barcellona è sempre bello, adoro la città e c’è sempre qualcosa in più da vedere e da fare, mi sono davvero divertito. Tutto il mio periodo in Spagna è stato fantastico, eccetto alcuni treni e certe giornate piovose. In realtà, dopo la mia visita ad Avila il tempo è diventato soleggiato e caldo, perfino troppo caldo, per tutto il resto del mio periodo nel paese. Sono stato anche contento di poter fare molta pratica di spagnolo. Riesco per la maggior parte a capire la lingua ma ho qualche difficoltà nella conversazione, perciò ho provato a parlare in spagnolo il più possibile e in poco tempo mi sembrava di essere già migliorato.
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