<< Introduzione
<< Capitolo 6: Tallinn, Valga, Riga, Vilnius, Trakai
La destinazione successiva del mio viaggio è stata Varsavia. Ci sono treni che collegano Vilnius e la capitale della Polonia, ma solo di sabato e domenica, e io viaggiavo di venerdì, perciò ho preso un autobus, dato che anche stavolta avevo uno sconto grazie al pass Interrail. Il viaggio è durato circa otto ore, e sono arrivato a Varsavia quasi alle dieci di sera. Sulla strada per l’ostello ho avuto un primo assaggio delle confuse vie della città, con ponti sopraelevati e viadotti sopra ad altre strade, sottopassaggi pedonali bui e sporchi e molte scale che rendevano difficile girare con dei bagagli pesanti. Solitamente ho un ottimo senso dell’orientamento, ma ho fatto fatica a navigare le strade della città per tutto il mio periodo a Varsavia.
Ho cominciato il mio tour passeggiando sulla via lungo il fiume Vistola la mattina presto, e poi ho dovuto camminare per alcuni chilometri per andare a recuperare il biglietto per il mio viaggio successivo. Dopo Varsavia volevo andare a Bratislava e ho dovuto prenotare un posto per il treno diretto. Di solito si può fare facilmente sul sito dell’Interrail, ma quella volta ho dovuto usare un altro strumento di prenotazione online. L’unico problema è che non davano un biglietto elettronico, perciò avrei dovuto andare a prenderlo fisicamente e, ancora più stranamente, non in una stazione dei treni ma in un minimarket a caso lontano da qualsiasi fermata ferroviaria e dal centro della città. Ero un po' in ansia ma alla fine è andato tutto bene, ho preso il biglietto e quindi la parte successiva del mio viaggio era al sicuro.
Poi ho esplorato l’area fuori dal centro storico, passando vicino ad alcuni dei molti memoriali dedicati alla guerra e all’Olocausto, come il considerevole Monumento all’Insurrezione di Varsavia, dedicato ai combattenti della resistenza polacca durante la seconda guerra mondiale. Sono entrato nella città vecchia dal Barbacane, una storica porta cittadina, e poi ho raggiunto il cuore di quest’area, la Piazza del Mercato della Città Vecchia, che è circondata da tradizionali case colorate che creano un’atmosfera davvero gradevole. Ho visitato il Museo di Varsavia, che ospita mostre sulla storia della città, e ho goduto della veduta sulla Vistola da un vicino punto panoramico. Dopo aver visto la cattedrale, ho camminato per la strada lungo le vecchie mura, e poi mi sono fermato in un ristorante dove ho mangiato dei saporiti pierogi, i tradizionali ravioli polacchi.
Dopo pranzo sono andato a visitare il sontuoso Castello Reale di Varsavia, che ospita numerose stanze decorate inclusa una, conosciuta come “Sala Canaletto”, piena dei straordinari paesaggi dipinti da Bernardo Bellotto, che era in realtà il nipote di Giovanni Antonio Canal, comunemente noto come Canaletto. È doveroso notare ora che la città di Varsavia fu quasi completamente distrutta durante l’occupazione da parte della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, e un’enorme opera di ricostruzione fu intrapresa nei decenni successivi. I molti dipinti di paesaggi ospitati nel Castello Reale furono usati come riferimento durante la ricostruzione della città.
Dopo il Castello Reale, ho attraversato la popolare strada Krakowskie Przedmieście, dove alcune persone in vestiti tradizionali stavano ballando e cantando, prima di andare alla Tomba del Milite Ignoto che si trova all’ingresso degli storici Giardini Sassoni. Ho dovuto fermarmi un po' qui perché quando le Loona hanno fatto un concerto a Varsavia pochi giorni prima di quello a cui sono andato a Francoforte, alcuni membri hanno visitato questo parco e sono riuscito a farmi fare una foto nello stesso punto e stessa posizione di quella postata da ViVi. Questo è stato solo l’inizio di una folle porzione del mio viaggio in cui ho dato la caccia a vari luoghi connessi alle Loona in tre paesi diversi (leggi di più sul mio tour dei posti legati alle Loona in Europa qui). Ho camminato ancora un po' intorno a quell’area, andando a vedere la Chiesa della Santa Croce e il monumento dedicato all’astronomo Niccolò Copernico davanti al palazzo che ospita la sede dell’Accademia Polacca delle Scienze. Dopo essere andato fino al Municipio di Varsavia, ho finito questa lunga ma soddisfacente giornata al colossale Palazzo della Cultura e della Scienza, che però ho visto solo da fuori.
Dopo una giornata così stancante avevo bisogno di qualcosa di più calmo, perciò sono andato al Museo Nazionale e ho passato lì l’intera mattina. Questo museo ospita una grande collezione di arte e archeologia che include una serie di monete romane che rappresentano ogni imperatore, e la Galleria Faras, un’esposizione di arte nubiana con elementi dalla Cattedrale di Faras, un’antica città nell’odierno Sudan ora sommersa sotto il Lago Nasser. Ho pranzato in un vicino ristorante vietnamita così ho potuto provare per la prima volta la cucina di questo paese. Ho mangiato un saporito pho, una zuppa con spaghetti e carne considerato il piatto nazionale del Vietnam, e ho anche provato delle frittelle di banana.
Mi sono poi diretto verso il Castello di Ujazdów e il grande e rigoglioso Parco Łazienki. Ho passato ore a passeggiare per questi giardini, che ospitano molte meravigliose attrazioni come il notevole monumento dedicato al compositore Frédéric Chopin, e specialmente il suggestivo Palazzo sull’Acqua. Questo palazzo ornato del diciassettesimo secolo si trova in mezzo a un lago e circondato da alberi, in un ambiente veramente favoloso. L’intero parco è stupendo e ospita anche animali selvatici come scoiattoli e pavoni, e molte specie di uccelli. Nonostante l’atmosfera piacevole, a questo punto non mi sentivo bene, a causa della fatica del giorno precedente e anche per i giorni di continui cambi climatici con alternanza tra fredde e forti piogge e momenti più caldi e assolati, perciò sono tornato lentamente verso l’ostello.
In ogni caso, le mie giornate a Varsavia sono state perlopiù positive e mi è piaciuta specialmente la deliziosa città vecchia e i molti parchi, anche se altre aree erano molto più caotiche e malandate. Piuttosto caotica era anche la stazione centrale dove sono andato a prendere il treno per Bratislava, sulla quale sono salito dopo un ritardo di quarantacinque minuti. Il treno ha mantenuto il ritardo fino alla capitale della Slovacchia, dove sono arrivato dopo nove ore, il mio più lungo viaggio ininterrotto su rotaia in questa avventura. Una curiosità di questo viaggio è che la destinazione era segnata come Praga/Budapest. All’inizio non capivo, ma è diventato chiaro dopo aver passato il confine con la Repubblica Ceca. A quel punto, il treno si è diviso a metà, con la prima parte che è andata verso Praga, mentre la seconda ha continuato verso Bratislava e Budapest.
Il tempo che ho passato a Bratislava è stato breve ma piacevole, è una città carina e tranquilla, e poche ore sono bastate per vedere tutte le attrazioni principali. Ho vagato per la città vecchia passando per lo storico municipio e l’adiacente Palazzo Primaziale. Quest’area è decorata con alcune sculture peculiari, come quella che rappresenta un soldato dell’armata di Napoleone che si appoggia su una panchina, e il cosiddetto Čumil, una statua bronzea di un lavoratore che emerge da un tombino. Dopo aver visto la Cattedrale di San Martino, sono salito sulla collina fino al Castello di Bratislava. Questo massiccio palazzo può essere visto da quasi ogni punto della città, e dalla piazza di fronte al suo ingresso si può godere di una magnifica vista panoramica sulla capitale slovacca. Tornato nel centro storico, sono andato a vedere la Chiesa di Sant’Elisabetta, anche nota come Chiesa Blu a causa del curioso colore delle sue mura e delle sue decorazioni. Ho poi pranzato con dei deliziosi bryndzové halušky, il piatto nazionale slovacco che consiste di gnocchi con bryndza, un cremoso formaggio di latte di pecora, sormontati con pezzetti di carne.
Dato che avevo già fatto tutto quello che volevo fare a Bratislava, ho cercato sull’app dell’Interrail per vedere se potevo prendere il treno per Budapest prima del previsto. Tuttavia, il viaggio che avevo pianificato non appariva nell’app. Cercando sul sito delle ferrovie slovacche, ho visto che era stato sostituito da un autobus, ma non ero sicuro che il mio pass Interrail sarebbe stato accettato in quel caso. Fortunatamente, conoscevo un percorso alternativo che passava per l’Austria, era più lungo ma sempre meglio che rimanere bloccato, perciò mi sono diretto verso la stazione. Non la stazione centrale dove ero arrivato il giorno prima, ma quella di Petržalka, costruita appositamente per i collegamenti internazionali e collocata dalla parte opposta della città. È stata una lunga camminata resa più difficile dai bagagli pesanti, e ho dovuto attraversare il ponte sul Danubio, da cui c’era un’ottima vista sul fiume e sul castello.
Poi finalmente, sono salito sul treno. Era diretto a Vienna, ma per arrivare in Ungheria avrei dovuto cambiare a Parndorf, in Austria, e prendere un altro treno da lì per Hegyeshalom, dove avevo la coincidenza per Budapest. Presto abbiamo passato il confine con l’Austria e, dopo neanche dieci minuti dall’inizio del viaggio, ho sentito un annuncio che diceva che il treno aveva avuto un problema e si sarebbe fermato alla stazione successiva, era in tedesco ma l’ho capito lo stesso.
Ci siamo quindi fermati alla minuscola stazione di Gattendorf, un piccolo villaggio dell’Austria. Il controllore del treno ci ha informati che un autobus sarebbe arrivato come sostituto, ma dopo quaranta minuti ci ha detto che non stava arrivando nessun bus e che avremmo semplicemente aspettato il successivo treno per Vienna che sarebbe giunto a breve. Ho finalmente raggiunto Parndorf un’ora dopo il previsto, ma fortunatamente mancavano ancora venti minuti alla mia coincidenza. Dopo un'altra breve corsa in treno sono arrivato a Hegyeshalom, Ungheria, appena in tempo per salire sul treno verso la capitale ungherese. La corsa è durata due ore e, dopo questo folle viaggio da Bratislava, ero finalmente a Budapest.
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