<< Introduzione
<< Capitolo 5: Oslo, Göteborg, Stoccolma, Helsinki
Il viaggio di due ore e mezza tra Helsinki e Tallinn era in serata ed era troppo buio per godersi il paesaggio, sono arrivato in Estonia dopo le undici di sera. L’unica cosa buona dell’ostello a Tallinn era forse la sua posizione centrale, dato che era affollato, senza armadietti, e mancava perfino una presa elettrica vicino al letto. Anche la notte è stata pessima, con una persona in camera che ha russato pesantemente per ore, in modo così rumoroso che tutti nella camera si sono lamentati e ha finito per essere una notte interamente in bianco. Anche se ero stanco, sono uscito la mattina presto giusto per andarmene da lì.
Ho cominciato il mio tour di Tallinn dall’ingresso medievale del centro storico, la Porta di Viru, e ho camminato nell’area con le antiche mura cittadine e le pittoresche e strette vie di ciottoli. Ho presto raggiunto la bella piazza principale con lo storico municipio gotico, il più antico edificio di questo tipo nell’Europa del Nord. Non lontano da lì, ho visto la Piazza della Libertà, un largo con un monumento dedicato all’indipendenza dell’Estonia. Sono poi salito sulla vicina collina di Toompea e mi sono fermato nella splendidamente decorata Cattedrale di Alexander Nevsky. Proprio di fronte a questa chiesa, ho visto il Castello di Toompea, che ora ospita il Parlamento dell’Estonia, e la sua famosa torre detta Ermanno il Lungo.
Più tardi, ho visitato la cattedrale, il più antico edificio religioso della città, e mi sono fermato a un vicino punto panoramico con un’ottima vista sulla parte ovest di Tallinn. Sceso dalla collina, ho camminato lungo le mura antiche e sono passato per la Chiesa di Sant’Olav, che ha un altissimo campanile, per poi andare verso il Linnahall, un’arena di epoca sovietica ora abbandonata. Poi sono andato al Parco Kalamaja, un ex cimitero antico demolito durante l’occupazione sovietica, e ora un giardino pubblico. Da lì sono tornato fino al municipio per pranzare in un piccolo e particolare ristorante in stile medievale che si trova sotto l’antico edificio. È stata un’esperienza davvero unica, con luci soffuse, interni in legno e lo staff che indossava vestiti tradizionali e parlava in modo antiquato, e anche il cibo era buono.
Nel pomeriggio ho visitato il Museo della Città di Tallinn, e poi ho camminato ancora per il centro prima di tornare all’ostello. La città vecchia di Tallinn era davvero carina e sembrava davvero un paesino medievale, è stato bello esplorare quest’area. Come parte della mia cena, ho potuto provare il verivorst, la deliziosa salsiccia tradizionale estone simile al sanguinaccio. Solitamente viene mangiata intorno a Natale, ma sono riuscito a trovarla in un supermercato locale.
Ho lasciato Tallinn presto la mattina successiva per prendere il treno verso Valga, una città al confine tra Estonia e Lettonia. È un piccolo villaggio in cui non c’è molto da vedere e avevo quattro ore prima del mio treno successivo perciò ho solo camminato un po' in giro, mi sono riposato in un parco, e poi ho pranzato in un bel ristorante prima di tornare in stazione. Intorno alle sei di sera ero a Riga.
Il mio tour della capitale della Lettonia è cominciato dall’alto Monumento alla Libertà che onora l’indipendenza della nazione, e poi ho visitato la Cattedrale della Natività e il Museo Nazionale delle Belle Arti, che ospita una collezione di opere di artisti lettoni. Successivamente, ho camminato per le strade decorate con molti elaborati edifici in stile Art Noveau. Questa parte di Riga, costruita all’inizio del ventesimo secolo, contiene la più grande concentrazione di architettura Art Noveau al mondo. Ho poi camminato verso la città vecchia, passando davanti a torri medievali, palazzi storici e chiese ornate andando verso la piazza principale, che ospita la spettacolare e riccamente decorata Casa delle Teste Nere. Anche se l’edificio originale è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale e l’attuale è stato costruito negli anni novanta, è comunque un punto di riferimento degno di nota.
Mentre passavo il ponte sul fiume Daugava hanno ricominciato a farmi male le gambe, sicuramente perché avevo camminato oltre cento chilometri nei sette giorni precedenti. Ho continuato comunque, anche se lentamente, raggiungendo il meraviglioso edificio della Biblioteca Nazionale della Lettonia, chiamato anche Castello di Luce, prima di tornare in centro godendomi un’ottima vista di Riga dal lungo ponte. Mi sono fermato in un ristorante vicino alla piazza principale dove ho mangiato dei shashlik, un piatto di spiedini di carne grigliata comune nell’Europa orientale e nell’Asia centrale.
Dopo pranzo ho visitato la vicina Cattedrale di Riga e i caratteristici Tre Fratelli, un gruppo di tre case adiacenti che risalgono al quindicesimo secolo, e più tardi la Cattedrale di San Giacomo. La mia fermata successiva è stata il Castello di Riga, residenza del Presidente della Lettonia, e ho passato il resto del pomeriggio vagando per la città vecchia e camminando lungo la riva del fiume. Ho raggiunto l’imponente edificio dell’Accademia Lettone delle Scienze e il vicino Mercato Centrale di Riga, che fu costruito riutilizzando dei vecchi hangar per i dirigibili Zeppelin, prima di tornare all’ostello. Come Tallinn, anche Riga è stata molto piacevole, con un’atmosfera più moderna rispetto alla capitale estone, ma comunque modesta e serena, soprattutto nella città vecchia.
Può sembrare strano, ma non ci sono collegamenti ferroviari tra Lettonia e Lituania, perciò per andare da Riga a Vilnius ho preso un autobus e, grazie al pass Interrail, ho avuto uno sconto sul già economico biglietto. Sono arrivato a Vilnius nel primo pomeriggio e, dopo essermi sistemato all’ostello, sono subito uscito per esplorare. La mia prima fermata è stata la grande cattedrale neoclassica, con il suo rappresentativo campanile e interni riccamente ornati, e poi il Museo Nazionale della Lituania, che ospita una variegata e interessante collezione sulla storia della nazione.
Sono poi salito sulla vicina collina che domina la città per arrivare alla Torre di Gediminas in cima e, mentre scendevo verso il centro della città, ha iniziato a piovere molto. Ho visitato il Museo del Denaro della Banca della Lituania che, tra una grande collezione di monete e banconote da tutto il mondo, ospita anche una peculiare piramide fatta da oltre un milione di monete da un centesimo. Sopportando la forte pioggia, ho continuato fino al palazzo della Seimas, il Parlamento della Lituania, prima di tornare all’ostello.
Il giorno successivo sono andato a Trakai, un grazioso paesino su un lago che ospita un incantevole castello su una piccola isola, immerso in un ambiente davvero stupendo. Il Castello di Trakai, che risale al Medioevo, è stato in passato uno dei siti più importanti del Granducato di Lituania, ed è ora tra le principali attrazioni turistiche del paese. Ho vagato per tutto il villaggio, che è caratterizzato da molte aree verdi e case tradizionali. Trakai è stata storicamente abitata dalla comunità caraita, una piccola minoranza di seguaci di un movimento religioso ebraico che parla una lingua della famiglia turca, e per pranzo sono andato in un ristorante che serve il loro cibo tradizionale. Ho provato il più popolare dei cibi caraiti, una specie di calzoni ripieni di carne chiamati kibinai. Ne ho presi tre, versioni diverse con carne di pollo, manzo e agnello, ed erano tutti assolutamente deliziosi.
Sono tornato a Vilnius nel pomeriggio e ho continuato la mia visita della capitale lituana. Dopo essere passato per l’emblematica Porta dell’Aurora, ho camminato per la città vecchia, dove ho visto alcune delle attrazioni più famose come il Municipio di Vilnius, il Palazzo Presidenziale, e alcune belle chiese storiche. Sono poi passato per la Cattedrale Ortodossa di Santa Maria Madre di Dio, e ho passato il ponte sul fiume Vilnia verso il quartiere di Užupis. Quest’area unica si è autoproclamata la “Repubblica di Užupis”, e ha un’atmosfera di libertà che può essere paragonata con Christiania a Copenaghen. La peculiare Costituzione di Užupis è esposta lungo una delle strade del quartiere in molte lingue diverse, e include articoli come “Ogni uomo ha il diritto di essere felice” e “Ogni uomo ha il diritto di essere infelice”, e alcuni meno seri come “Ogni cane ha il diritto di essere un cane”. L’ultima fermata del mio tour di Vilnius è stata l’elaborata chiesa gotica di Sant’Anna e l’adiacente Chiesa di San Francesco e San Bernardino.
Ho passato la mattina successiva riposandomi, per la prima volta da quando ero in Svizzera, dato che la mia stanchezza stava aumentando sempre di più nei giorni precedenti. Ho pranzato in un ristorante del centro storico di Vilnius, mangiando dei cepelinai, dei tradizionali grandi gnocchi di patate ripieni di carne. Questo è considerato il piatto nazionale della Lituania e curiosamente prende nome dalla somiglianza con i dirigibili Zeppelin. Ho anche provato la versione locale del salame di cioccolato e ho bevuto kvas, una bevanda a base di cereali popolare in tutta l’Europa orientale e l’Asia centrale. Anche se le altre capitali baltiche mi sono piaciute di più, Vilnius è stata comunque davvero piacevole e un posto che raccomanderei, soprattutto l’incantevole centro storico.
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